Sabato 27 settembre a Porza di Lugano (Svizzera) si è svolto un evento di grande valore per la comunità dei sordi, dal titolo “Workshop in Lingua dei Segni”, organizzato da Associazione frequenzeLis.
La giornata, organizzata in occasione della Settimana della Lingua dei Segni e della Giornata Mondiale della Persona Sorda, ha offerto numerosi laboratori tematici: fotografia, cucina, suono, danza e Yoga della Risata, tutti pensati per favorire espressione, condivisione e benessere.
Durante l’evento, Laura Lalla Ribaldone, Teacher di Yoga della Risata ed esperta di LIS, ha guidato quattro sessioni di Yoga della Risata, della durata di circa 40 minuti ciascuna, rivolte a persone con sordità e udenti insieme. L’esperienza ha messo in luce il valore profondo dell’inclusione, creando uno spazio accogliente e privo di giudizio, in cui ognuno potesse comunicare liberamente attraverso la risata — una vera lingua universale.
All’inizio i partecipanti erano timidi e riservati, ma grazie al contatto visivo, al ritmo del clapping e al coinvolgente “Molto bene, molto bene… Yeah!”, si sono via via lasciati andare alla spontaneità, trovando nella risata un modo per esprimersi, connettersi e ritrovare benessere fisico, mentale e relazionale.
Tra i partecipanti anche una coppia ucraina sorda, testimonianza di come la risata superi barriere linguistiche e culturali. I feedback raccolti sono stati entusiasti:
“Esperienza liberatoria, piena di energia positiva.”
“Mi sento più rilassato, aperto e con il cuore risvegliato.”
“Con una bella risata posso volare in alto.”
“Un momento di libertà e di felicità.”
E una partecipante ha voluto lasciare una poesia, che racchiude lo spirito dell’intera giornata:
Sfondare le barriere della vita per librarsi come una foglia,
una danza cullata dal vento ridendo fragorosamente.
Un’esperienza che conferma come lo Yoga della Risata possa essere uno strumento potente di inclusione, espressione e connessione, capace di unire persone con abilità e linguaggi diversi attraverso la gioia condivisa del ridere insieme.
Qui un servizio della Radiotelevisione Svizzera sull’evento:
